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lunedì 22 novembre 2010

COMO: A PAGANI ALTRI DUE PUNTI PERSI

Il Como si conferma squadra da trasferta, ma con il pareggio a Pagani vede allontanarsi la zona salvezza

PAGANESE: Gabrieli, Ingrosso, Martinelli, Cuomo, G.Esposito, Casisa, Vicedomini, Macrì (Greco 22'st), Sciannamè (Siciliano 28'st), Lepri, Magliocco. All.Capuano.
COMO: Castelli, Fautario, Bossa (Ardito 20'st), Conti, Licata, Riva, Filipe (Morandi 45'st), Da Dalt, Maah, Villar (Bardelloni 36'st), Cozzolino. All. Garavaglia-Brevi.

Partita noiosa, quella che gli oltre mille spettatori vedono dagli spalti del “Torre” di Pagani: un pareggio a reti bianche che non soddisfa nessuna delle due formazioni ma che sottolinea la pochezza di due squadre che meritano ampiamente la posizione di classifica che occupano; ovviamente, tra le due, si gode di più il pareggio la compagine lariana, in quanto permette di mantenere invariata la distanza che la separa dalla Paganese, ultima in classifica. Unica nota a parziale giustificazione della bruttezza della partita è il forte vento che caratterizzerà tutti i 90 minuti, che condizionerà i goffi rinvii del portiere di casa, alcuni dei quali, proprio a causa del vento, regaleranno calci d’angolo ai lariani.
L'inizio della partita regala l'illusione di poter assistere ad un match scoppiettante (illusione che termina intorno al 20' pt): al 4' Cozzolino colpisce di testa, ma smorza troppo il pallone e il portiere blocca senza affanni; al 6' Lepri, nell'occasione nella veste di rifinitore, allarga per Macrì, ma la palla viene svirgolata da un difensore lariano ed arriva sui piedi di Magliocco, che a tu per tu con Castelli (in foto) spara incredibilmente a lato. Al 9' Maah sfrutta ampiamente il vento incessante a proprio favore e porta avanti il pallone per circa 30 metri, ma arrivato in area capitan Martinelli lo sbilancia e ne esce fuori una conclusione debole che Gabrieli para egregiamente. Al 15' la Paganese potrebbe trovare il goal con Magliocco, che batte una punizione da destra e col suo sinistro impegna severamente Castelli, costretto a mettere fuori coi pugni. A questo punto il Como prende in mano il pallino del gioco, ma sterilmente, producendo poco e sbagliando molto in fase di impostazione. L'ultimo brivido del primo tempo lo regala Magliocco: batte una punizione dal limite dell'area, la difesa comasca rinvia, e il pallone carambola ancora sui suoi piedi, ma la sua battuta a rete è imprecisa e finisce alta sul fondo. Nel secondo tempo scende in campo una Paganese diversa, tutt'altro che propensa a subire il gioco del Como, ma volenterosa e decisa a vincere il match. Infatti si susseguono numerose le occasioni da gol per la formazione azzurrostellata, la più clamorosa delle quali capita sui piedi di Magliocco (ben assistito da Macri) al 50', quando da posizione invitantissima, calcia alto di poco il possibile gol del vantaggio. Il primo squillo di un Como ordinato in difesa (nonostante le importanti defezioni) ma confusionario e poco lucido in fase offensiva, arriva al 60', con il solito Cozzolino che lascia partire un tiro insidioso, parato con non poche difficoltà dal numero uno campano Gabrieli. A questo punto la partita di fatto finisce se non fosse che la Paganese rimane in dieci uomini a causa della duplice ammonizione ai danni di Ingrosso: tutti si aspettano un forcing in area avversaria del Como, ma così non è, anzi Mister Garavaglia pensa bene che non è il caso di rischiare di vincere la partita, sprecando l'ultimo cambio disponibile per far rifiatare Filipe, facendo entrare Morandi.
E' questa in estrema sintesi l'idea che si son fatti i 50 lariani presenti a Pagani: questa squadra ha paura di vincere, e i due cervelli (poco) funzionanti in panchina non hanno le doti per far esprimere il reale potenziale di questa squadra, che, presa sui singoli, avrebbe caratura molto superiore a quello visto sinora. L'auspicio migliore per il nostro Como è che le vicissitudini societarie finiscano al più presto, perchè un cambio in panchina è il primo passo verso un campionato più tranquillo e forse più emozionante, e credo che questo sia quello che si meritino i tifosi del Como, che anche questa domenica hanno macinato quasi in migliaio di km per poter star vicini alla propria fede, venendo ripagati in maniera vergognosa.
P.S. Mister Brevi, lei è stata una colonna del Como, ha festeggiato tre promozioni sul campo, è sempre stato rispettato dalla curva lariana: perchè, mi chiedo, antepone il suo egoismo e la sua testardaggine a discapito del bellissimo ricordo che poteva lasciare in città? Non è il caso di rassegnare le dimissioni e chiudere la sciagurata avventura che sta portando la nostra squadra a raschiare sempre più il fondo del barile?

Freddi Sinistro

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